Osteopata 2

I primi problemi riferibili ad un’artrosi dell’anca (coxartrosi) si manifestano di solito all’età di 60-65 anni. In casi particolari si rivelano già a 35-40 anni, ma di solito in queste persone c’è una predisposizione. La causa scatenante, può essere primaria o secondaria a malformazioni congenite non riconosciute nei primi mesi di vita (displasia dell’anca), patologie dell’adolescenza, traumi articolari da incidente, sovrappeso e turbe posturali, che alterano il carico sul bacino e sulle anche. Il dolore al fianco o all’inguine coinvolge coscia e ginocchio, aumenta quando si cammina e spesso costringe il soggetto a fermarsi, ma può insorgere anche la notte.
L’anca può esser colpita, oltre che da degenerazione della cartilagine, ossia artrosi, da un’infiammazione delle borse sinoviali, che sono ad essa adiacenti, o da contratture permanenti del piriforme o del grande psoas (muscoli stabilizzatori del bacino e della postura). Queste situazioni possono simulare un dolore da coxartrosi. Tutte queste patologie potranno manifestarsi con dei segni e dei sintomi che andranno esaminati e decifrati.
Il paziente potrà lamentare un dolore simile a delle fitte all’inguine o nell’area della natica, oppure un dolore anteriore alla coscia o isolato al ginocchio. Il dolore può aumentare la notte, in particolare se si dorme sul fianco, o aumentare durante la deambulazione o la corsa.
Chi soffre di questa problematica può trovare un fido alleato nell’osteopata. Il trattamento osteopatico delle disfunzioni articolari e muscolari contigue o meno alla lesione dell’anca, infatti, può permettere un recupero della mobilità articolare, una riduzione del dolore e un miglioramento nella deambulazione. Importantissimo, quindi, anche una valutazione degli atteggiamenti posturali errati (in età giovanile) che potrebbero poi in età avanzata portare ad un problema di coxartrosi, così da cercare di eliminare tutte quelle tensioni anomale che predispongono all’artrosi dell’anca.