La tenosinovite è l’infiammazione della guaina sinoviale al cui interno scorre il tendine, si presenta dunque ispessita per fenomeni degenerativi e infiammatori. A causa dell’ispessimento della guaina il tendine può non scorrere bene e quindi verificarsi il cosiddetto “dito a scatto” che interessa i tendini flessori delle dita della mano. La tenosinovite colpisce soprattutto i tendini della mano e del piede, a livello del polso, delle metacarpo falangee e del collo piede.

La tenosinovite insorge solitamente in seguito a:
– sovraccarico funzionale: aumento della frequenza e dell’intensità degli allenamenti
– abbigliamento e calzature non adeguate
– corsa su terreni sconnessi o particolarmente duri, scivolosi o troppo soffici come la sabbia
– errata esecuzione tecnica dell’esercizio
– squilibrio tra forza muscolare e resistenza tendinea
– iniezioni locali di corticosteroidi
– mancanza di riscaldamento globale e specifico
– ripresa precoce degli allenamenti dopo un infortunio
– vizi posturali

Il sintomo principale della tenosinovite è il dolore nella zona colpita, che può essere accompagnato da gonfiore, più o meno evidente, e aumenta con il movimento. A volte può esserci anche la presenza di tumefazione sottocutanea causata dall’edema del tessuto peritendineo.

Grazie al trattamento osteopatico è possibile migliorare l’allineamento osseo e la vascolarizzazione della muscolatura e quindi quella dei tendini coinvolti nell’infiammazione. L’osteopata tramite la manipolazione andrà ad agire non in maniera localizzata sull’infiammazione, ma in maniera periferica per riequilibrare la parte lesa. L’allineamento osseo e la vascolarizzazione della muscolatura e di conseguenza del tendine sarà migliorata, evitando che il problema diventi cronico. 

Tramite la manipolazione osteopatica, la connessione tra ossa, legamenti e muscolatura viene riportata a una situazione di armonia. L’approccio osteopatico nella cura della tendinite è totalmente naturale, senza fare ricorso all’uso di farmaci. L’osteopata sarà fondamentale anche nella parte post traumatica, supportando il paziente negli esercizi di rieducazione non appena il dolore della parte interessata dal trauma perde intensità.