L’osteopata può intervenire sia per condizioni di lombalgia acuta che subacuta. Si stima che almeno un 20% delle lombalgie possa guarire spontaneamente anche con il semplice riposo, quando ad esempio le cause scatenanti sono magari note come uno sforzo eccessivo, un nuovo sport o una camminata più lunga.


Sarà importante approcciare inizialmente modificando alcune abitudini di vita, iniziare a prescrivere esercizi e comportamenti che possono migliorare poi il trattamento dell’osteopata per la cura della lombalgia.


Bisogna iniziare a considerare l’osteopata come un professionista che approccia il problema non solo dal disturbo, che in questo caso è appunto il mal di schiena lombare, ma da un punto di vista globale e sopratutto olistico. Non è importante dove si percepisce il dolore, ma quali sistemi hanno perso movimento, perso appunto la capacità di adempiere il loro compito. Esistono davvero una miriade di possibili fattori (sesso, occupazione, età, tipologia e stile di vita, alimentazione e dieta, quantità di movimento o percentuali di sedentarietà, presenza di traumi pregressi, danni psichici e psicologici), e grazie alle enormi potenzialità di gestione dei compensi, riesce quasi sempre a trovare un equilibrio per non bloccare o intasare il sistema.


L’osteopata valuterà caso per caso, metterà insieme i risultati dei suoi test, e giungerà ad una diagnosi osteopatica, che non è quella medica, ma una diagnosi composta da una “catena lesionale”, a ritroso, che porta alla spiegazione del sintomo doloroso, magari agendo su strutture distanti e apparentemente non collegate in maniera anatomica. Ecco spiegato perché una lombalgia, può essere il risultato di una distorsione alla caviglia di 2 anni prima ad esempio, o un mal di testa, derivare da una intossicazione alimentare o un problema di cattiva digestione.


Tra le cause di una lombalgia, possiamo individuare disturbi muscolari come l’infiammazione dello psoas, dei problemi a livello respiratorio che generano una contrattura del diaframma, oppure un disturbo a carico del piede o della caviglia (una distorsione) che porta il soggetto a camminare in maniera non adeguata, portando in stress il ginocchio l’anca e il bacino (frequente è la comparsa del “bacino non allineato“) e la conseguente comparsa di dolori alla schiena. Possibili sono anche le cause viscerali, come appunto il colon che ha strette connessioni anatomiche e neurologiche con le strutture della colonna, le strutture muscolari come lo psoas, e quindi una cattiva motilità (troppo veloce o troppo lenta) determinano disturbi sia viscerali che alla schiena.


L’osteopata che tratta una lombalgia approccia sempre il caso mediante una palpazione dell’addome alla ricerca di aree più dense, dolenti e contratture muscolari sempre alla ricerca della cattiva motilità del sistema, unendo come in un puzzle complesso, i risultati dell’anamnesi, i risultati dei vari test osteopatici e infine analizzando le aree dolenti provenienti dalla palpazione.


L’osteopata ha quindi tantissime frecce al suo arco per il trattamento della lombalgia, starà a lui miscelarle nel miglior modo possibile per raggiungere il risultato finale, ovvero la guarigione del paziente. Si avvarrà di tecniche manipolative strutturali (thrust articolari vertebrali ) tecniche viscerali, tecniche muscolari (MET muscle energy tecnique), tecniche miofasciali, tecniche emozionali, tecniche craniosacrali.