Una volta esclusi problemi cardiaci, si può scoprire che la tachicardia e/o l’ extrasistolia possono dipendere dal reflusso gastrico e da un’eventuale ernia iatale.
Uno studio scientifico del 2005 pubblicato su Pubmed, ha dimostrato come l’extrasistolia si accompagna spesso a una digestione lenta o a reflusso gastroesofageo,  dimostrando come  la risoluzione dell’extrasistole può derivare anche dalla normalizzazione delle funzionalità gastriche.
Quando si soffre di questo problema ci si reca di solito dal cardiologo, il quale spesso da una diagnosi negativa dal punto di vista cardiaco. In effetti capita spesso, che alla base di queste problematiche non ci siano compromissioni primarie del sistema cardiaco, ma del sistema digerente ( eflusso gastrico ed ernia iatale). Queste problematiche sono tra le cause principali della tachicardia o delle extrasistoli .

Il problema, quindi, potrebbe trattarsi di un problema del diaframma.
Il diaframma viene definito anche il muscolo delle emozioni proprio perchè è soggetto agli stati d’animo, a cui reagisce accorciandosi, spingendo sullo stomaco sottostante e dando così origine a possibili reflussi, aerogastria e quindi, di conseguenza a tachicardia, per l’intima vicinanza della punta del cuore al muscolo diaframma e per delle anastomosi tra le innervazioni di questi organi. Chi ha questo problema presenta, sotto esame radioscopico, la risalita dell’emidiaframma sinistro per via dell’effetto dell’aerogastria (aria nello stomaco).
Le crisi acute spesso avvengono a fine pasto. Il disturbo si può associare a tosse notturna, deficit della concentrazione ed ipoglicemia, con spossatezza e sonnolenza al mattino.

Un riequilibrio del diaframma può portare, in pochissime sedute osteopatiche, un grande miglioramento di queste condizione e spesso alla scomparsa di tutti i sintomi.